di Fabio Arangio
Quando perdere peso velocemente non significa dimagrire
Le diete, all'inizio, fanno tutte scendere l'ago della bilancia. Su questo giocano, con più o meno malizia, tutti, ma proprio tutti i dietologi telegenici o scrittori che inventano l'ennesima dieta dal nome facile da ricordare - come vogliono i principi del marketing.
L'euforia del momento, di quella miracolosa perdita di peso in poche settimane se non addirittura in pochi giorni porta al passaparola e al successo speso internazionale. Copertine dei libri sempre più accattivanti, stampe e ristampe, ricettari e così via, fanno della dietologia magica uno straordinario strumento commerciale. Per non parlare delle linee di barrette e sostituti dei pasti fatti proprio per seguire quella dieta.
Ma a distanza di un anno, quante persone hanno veramente perso peso? O forse basta anche a distanza di qualche mese.
Perché all'inizio tutte le diete funzionano
Non ci vuole molto a capire che semplicemente avendo coscienza di quelle che si mangia e modificando le proprie abitudini alimentari si pratica una restrizione calorica e una selezione degli alimenti. Si mangia con più moderazione e probabilmente meglio del solito.
Quindi non c'è una dieta che funziona e un'altra no. Più o meno, il fatto stesso di impegnarsi in una qualsiasi dieta dimagrante dà i suoi primi risultati.
Quando si può dimagrire?
Più o meno, con uno stile di vita normale, grazie ad una dieta si possono perdere in modo stabile circa 200 grammi di grassi la settimana. Non di più. Serve una attività fisica intensa per ottenere perdite maggiori, ma è molto difficile, partendo da una situazione di sovrappeso, mantenere contemporaneamente una dieta a restrizione calorica e una attività fisica intensa.
Perché alcune diete fanno perdere fino a 2 chili e mezzo di peso in poco tempo?
Tuttavia, le diete che diventano i tormentoni dell'estate o comunque che riscuotono uno straordinario successo di pubblico, sono quelle che fanno perdere peso molto velocemente. Purtroppo sfruttano un fenomeno fisiologico abbastanza banale di perdita di riserve di zuccheri e di acqua a questi legati. Si crea un vero e proprio vuoto energetico e una forma di relativa disidratazione che in pochissimo tempo permette di calare di oltre due chilogrammi senza teoricamente dimagrire. Sono riserve che l'organismo andrà a riempire, perché deve, e perché senza non funzioniamo. Ma quei due chili in pochi giorni fanno la fortuna di mode alimentari dai nomi accattivanti.
Le diete chetogeniche
Le diete chetogeniche, ad esempio, e in maniera minore le diete così dette iperproteiche o low-carb (a basso o bassissimo contenuto di carboidrati) sono diventate popolari negli ultimi anni come un metodo per la perdita di peso rapida. Tuttavia, è importante capire che la perdita iniziale di peso associata a queste diete non è rappresentativa di una vera e propria riduzione del grasso corporeo.
Invece, si tratta principalmente di una combinazione di:
- consumo di glicogeno epatico
- consumo di glicogeno muscolare
- perdita dei liquidi legati al glicogeno
Comprendere il ruolo di questi fattori è essenziale per avere una prospettiva accurata sulla perdita di peso durante le prime fasi di una dieta chetogenica.
Il consumo delle riserve di glicogeno epatico
Il glicogeno è la forma di deposito dei carboidrati nel corpo, che viene immagazzinato nel fegato e nei muscoli. Durante una dieta a basso o nullo contenuto di carboidrati, il corpo consuma il glicogeno immagazzinato senza poi avere la capacità di ripristinarlo in assenza di carboidrati nell'alimentazione. In pratica la prima perdita di peso si ha proprio perché si svuotano le riserve di glicogeno che complessivamente ammontano a circa 400/550 grammi! Ecco una prima parte della perdita di peso illusoria. Insomma, è come avere una automobile con il serbatoio vuoto...
La perdita di liquidi legati al glicogeno
Quando il glicogeno viene consumato, viene rilasciata una considerevole quantità di acqua legata ad esso. Ogni grammo di glicogeno può trattenere circa 3-4 grammi di acqua. Pertanto, quando il glicogeno viene utilizzato come fonte di energia nelle prime fasi di una dieta chetogenica, il corpo libera l'acqua associata al glicogeno, provocando una significativa perdita di liquidi. Quindi, facendo della semplice matematica, a fronte di mezzo chilo di glicogeno, si libera circa 1,5/2 chilogrammi di acqua!
Et voilà, ecco quei 2 kg circa persi velocemente ma senza dimagrire! Un'illusione per la persona che segue la dieta miracolosa, una fortuna per quel dietologo che fa dell'alimentazione marketing.
Poi, come abbiamo detto, in ogni caso l'inizio di una dieta porta anche a un (contenuto) dimagrimento, che sommato alla perdita di peso da consumo di glicogeno e rilascio di liquidi, può davvero dare l'illusione di aver trovato una scorciatoia. Ma, come spesso accade in tema di salute, non è uno stile di vita sostenibile non soltanto nel lungo periodo ma anche nel breve periodo.
L'effetto (temporaneo) sulla bilancia
La combinazione di consumazione di glicogeno e perdita di liquidi quindi può portare a una rapida riduzione del peso corporeo nelle prime fasi di una dieta low-carb o chetogenica, qualsiasi nome di fantasia poi abbia. Per non parlare delle nuove mode dei digiuni, più o meno prolungati o intermittenti, che tra l'altro sollevano dubbi etici nei confronti di adolescenti sempre più suscettibili di disordini alimentari.
Anche se piacerebbe pensare diversamente, è importante sottolineare che questa perdita di peso iniziale non rappresenta una riduzione del grasso corporeo effettivo. È più corretto considerarla come una perdita temporanea di acqua e glicogeno immagazzinato.
La matematica del dimagrimento illusorio delle diete a forte restrizioni di carboidrati o del digiuno
In un adulto medio, si stima che le riserve di glicogeno nel fegato ammontino a circa 100-120 grammi, mentre i muscoli possono immagazzinare circa 300-400 grammi di glicogeno.
Tenendo conto che ogni grammo di glicogeno trattiene circa 3-4 grammi di acqua, possiamo stimare la perdita di peso iniziale consumando le riserve di glicogeno.
Glicogeno epatico:
100-120 grammi di glicogeno x 3-4 grammi di acqua = 300-480 grammi di acqua trattenuta
Glicogeno muscolare:
300-400 grammi di glicogeno x 3-4 grammi di acqua = 900-1600 grammi di acqua trattenuta
Quindi, considerando sia il glicogeno nel fegato che nei muscoli, la perdita di peso iniziale dovuta alla consumazione delle riserve di glicogeno potrebbe variare approssimativamente tra 1200 e 2080 grammi (o 1,2-2,08 kg). Tuttavia, è importante tenere presente che questa perdita di peso è principalmente attribuibile alla perdita di acqua e non rappresenta una riduzione del grasso corporeo effettivo.