di Fabio Arangio
Tè verde e l'azione anti-invecchiamento dell'EGCG
Tè verde: l'epigallocatechina-gallato (EGCG) e la sua azione anti-invecchiamento
Nel libro L'alimentazione anti-cancro, il più interessante libro di divulgazione che abbia letto sul tema, i ricercatori Béliveau Richard e Gingras Denis affermano che, se il tè verde entrasse nelle nostre abitudini alimentari, sostituendosi al tè comune (nero) e al caffè, gli effetti a livello mondiale sulla salute sarebbero assolutamente straordinari. Proprio così, le grandi gesta nascono da piccoli gesti
L'abitudine di bere tè
Un'immagine che ricorre nella mia mente quando torno con il ricordo ai viaggi fatti in Cina, in Giappone e nei quartieri asiatici delle grandi metropoli statunitensi è l'infusione di foglie di tè verde, adagiate sul fondo di un grosso barattolo di vetro o di una elegante tazza. Così come non ho mai visto mancare un bollitore d'acqua nelle loro case. Una volta mi hanno regalato un bollitore d'acqua elettrico ma qualcosa non ha funzionato nel convertitore di tensione e si è rotto non appena l'ho attaccato alla presa della corrente. Puff... si è rotto con uno sbuffo. Se richiedo alla mia memoria una immagine di queste mie esperienze nel lontano Oriente o nelle sue comunità in Occidente, la prima impressione visiva che mi appare in mente è l'immagine di un autista di un improbabile pullman in un interminabile viaggio verso le montagne Huangshan, con il suo barattolo di acqua calda e foglie di tè verde che sorseggiava mentre guidava. Si ritrova facilmente lungo la strada qualcuno che ti riempie il baratto con dell'altra acqua calda e, come mi è stato insegnato, puoi riempire la tazza con le stesse foglie di tè fino a tre volte ed il tè è sempre buono. Del mio viaggio in Giappone invece ricordo il colore brillante di un tè denso preparato nel silenzio della cerimonia del tè in un magico tempio circondato da colori autunnali in estate.
La straordinaria longevità dei cerimonieri del tè
Quando leggo che l'incidenza dei fenomeni tipici dell'invecchiamento cellulare sono quasi sconosciuti in questi paesi che ho visitato, e comunque nei nuclei familiari che mantengono anche nel mondo occidentale determinate abitudini alimentari, non posso che trovarne un riscontro già nel bagaglio dei miei ricordi. E mi è venuto da sorridere quando ho letto che straordinaria longevità è registrata dalle donne che in Asia si occupano quotidianamente della cerimonia del tè, un tempo per le famiglie agiate, oggi forse più per finalità turistiche. E, se vivono a lungo, quando la vita terrena si allontana da loro raramente è a causa della degenerazione cellulare incontrollata del fenomeno tumorale.
L'esperienza dell'isola di Okinawa
Il 7 e 8 marzo 2008 a Roma ho avuto il privilegio di partecipare al primo congresso Science in Nutrition organizzato dalla fondazione Paolo Sorbini. Tra i relatori vi erano i principali studiosi del fenomeno Okinawa, l'isola che non solo vanta un numero altissimo di ultracentenari, ma ultracentenari con una forma fisica straordinaria. I fratelli Willcox ed il medico ricercatore giapponese Makoto Suzuki hanno illustrato il profilo di vita degli abitanti dell'isola. Al di là delle questioni più o meno tecniche, la frase che più mi ha colpito è che in quell'isola si muore di morte naturale, quasi che la causa della morte non sia una malattia ma piuttosto la conclusione naturale di un viaggio. Il confronto dei parametri delle analisi del sangue di un ultracentenario di Okinawa e di un quarantenne medio occidentale suscita un po' di emozione.
Il quadro dello stile di vita degli abitanti di Okinawa certamente non è limitato ad un alto consumo di tè verde. Vi rientra piuttosto una generale restrizione calorica a livello di pasto, mangiano poco e spesso. hanno una base alimentare con molte spezie tra cui la curcuma e un apporto di verdure sconosciuto al mondo occidentale in termini di quantità e varietà. Abitudini quali il movimento e un certo assecondare i ritmi circadiani che in Occidente il nostro benessere ci ha fatto dimenticare. Vogliamo tutto e sempre, anche quando non è la stagione giusta o il momento giusto. Il libro che raccoglie le informazioni illustrate al convegno è Okinawa: l'isola dei centenari di Bradley J. Willcox, Graig D. Willcox e Makoto Suzuki.
Il tè: la differenza tra tè nero, tè oolong e tè verde
La pianta del tè è la camellia sinensis, una pianta bassa dalla tipologia del cespuglio (arbusto). Le foglie vengono usate per il tè. Il tè prodotto varia sia per l'età della foglia sia per la successiva lavorazione.
Tè nero
Il tè nero è la foglia della pianta del tè lasciata essiccare e fermentare naturalmente in luoghi umidi. In questo modo il tenore di caffeina aumenta ed in parte diminuisce quello dei polifenoli quali le catechine.
Tè oolong
Nel tè oolong la fermentazione è parziale e poi arrestata.
Tè verde
Solo i germogli delle foglie e le foglie più giovani vengono usate per il tè verde. Le foglie vengono lavate, asciugate e sottoposte a riscaldamento per bloccarne la fermentazione. Hanno un tenore di catechine superiore a tè nero e tè oolong ed una minore quantità di caffeina.
Il tè verde, a seconda di come viene preparato l'infuso, può essere più o meno denso e dal sapore più o meno amaro. Rispetto al tè nero si presta ad essere lasciato in infusione anche a lungo. Bastano poche foglie per fare l'infuso. Se lasciate libere e non in filtro, le foglie dopo qualche minuto sedimentano sul fondo della tazza (anche se ogni volta che lo preparo io per qualche motivo qualche foglia sembra non voler obbedire a questa legge).
Il cancro e lo sviluppo tumorale: un breve profilo della patologia
Il testo citato in apertura di articolo, L'alimentazione anti-cancro di Béliveau Richard e Gingras Denis, pone l'attenzione sul fatto che lo sviluppo del tumore riguarda un equilibrio tra degenerazione cellulare e capacità dell'organismo di farla rientrare e annullarla. Si cita uno studio in cui si evidenzia che principi di degenerazione cellulare sono in realtà sempre in atto ma non si manifestano come forma tumorale perché sempre in atto sono azioni da parte dell'organismo che vanno ad annullarli.
La cellula che degenera a causa dell'ossidazione del suo patrimonio genetico trova la prima opposizione già nell'organismo. Questa cellula, se, per fattori endogeni od esogeni, supera questa fase di controllo, per poter proliferare ha comunque bisogno di un sistema capillare di vasi sanguigni, ed ecco il fenomeno della così detta angiogenesi (creazione di nuovi vasi sanguigni).
Ecco come mai si attribuiscono a fattori come stress ambientale (inquinanti) e stress mentale le principali cause dello sviluppo del tumore. Quando l'equilibrio dell'organismo viene sbilanciato da fattori esterni, ecco che può accadere quello che tutti temiamo: una degenerazione cellulare non controllata.
EGCG Epigallocatechine-gallato, potente fattore anti-invecchiamento ed anti-tumorale
L'alimentazione quotidiana può fornire una serie di sostanze che lavorano in modo preventivo sia sul fattore di protezione dell'ossidazione cancerogena, sia sul fronte dell'inibizione dell'angiogenesi.
Il tè verde fornisce la sostanza l'epigallocatechine-gallato (EGCG), una catechina, famiglia dei polifenoli, che è oggetto di numerosi studi e risulta particolarmente attiva su entrambi i fronti.
Azione anti-ossidante
L'epigallocatechine-gallato (EGCG) ha un potente fattore di riduzione ossidativa. Una azione che, oltre al discorso anti-tumorale, interessa in genere il benessere dell'organismo e della pelle con funzione anti-invecchiamento (anti-aging).
Inibizione dell'angiogenesi
Inibizione dell'angiogenesi tumorale. Vi è uno studio in tal senso della Karolinska Institute di Stoccolma, Svezia. Inibendo la formazione di un proprio sistema di capillari, si va a inibire lo sviluppo stesso della massa tumorale e della successive formazioni delocalizzate (metastasi).
Inibizione enzimatica contro il meccanismo di metastasi
Inibizione enzimatica che previene il meccanismo di metastasi. La formazione di metastasi è mediata da un'azione enzimatica della cellula cancerogena nei confronti delle altre cellule (fonte: University of Shizuoka in Giappone).
Inibizione enzimatica contro la longevità della cellula tumorale
Un recente studio del Tokyo Cancer Chemotherapy Center ha studiato la catechine del tè verde come primo inibitore scoperto della telomerasi. La telomerasi è un enzima che mantiene la struttura dei telomeri delle cellule cancerogene, rendendole particolarmente longeve.
Altri effetti benefici
Migliore ossidazione degli acidi grassi a fine energetico
L'estratto di tè verde viene usato anche nell'ambito sportivo per la capacità di migliorare l'ossidazione dei grassi corporei a fini energetici ed agendo anche in funzione lipolitica di favorire il consumo di grassi.
Effetto positivo sulla riduzione del tasso di colesterolo a bassa densità (LDL) e controllo dell'insulinemia
Tra gli altri benefici, sempre per inibizione di specifica attività enzimatica, le catechine del tè verde sembrano avere un'azione positiva sul controllo dei livelli di colesterolo ematico e attraverso e di conseguenza un fattore di protezione cardiovascolare importante.
Inoltre il consumo costante di tè verde è associato ad un migliore controllo della glicemia e del rilascio insulinico, altro fattore che agisce in senso anti-invecchiamento ed indirettamente in senso di protezione cardiovascolare.
I tenori di caffeina del tè verde sono piuttosto bassi e quindi non hanno un significativo impatto in senso ipertensivo, rispetto invece all'azione benefica che ha sulla salute cardiovascolare. L'azione della caffeina è inoltre arginata da una serie di composti polifenolici.
Altri effetti rilevati
Altri effetti benefici sono rilevati sui tenori di densità ossea nelle donne in menopausa, sulla protezione contro le carie ed il cattivo odore dell'alito, contribuisce a neutralizzare l'acidità di stomaco, è tonico in caso di stanchezza e spossatezza e rinforza le difese immunitarie.
Come prepararlo e assumerlo
Basta 1 grammo di tè verde in infusione per cinque minuti in un bicchiere di acqua per beneficiare delle sue caratteristiche.
Per preservare i micronutrienti così preziosi del tè, l'infusione dovrebbe avvenire nell'acqua calda ma non bollente.
La caseina del latte vaccino contraddice l'azione delle catechine e quindi da evitare in generale l'associazione latte vaccino e tè, almeno nell'ottica del tè come integratore di polifenoli.
Il tè verde: una buona abitudine
Bere tè verde è quindi senz'altro una buona abitudine. Tuttavia nulla è miracoloso. Tornando al caso di Okinawa, il tè verde è senz'altro uno degli elementi indispensabili della loro ricetta di lunga vita, ma non è da solo sufficiente. l'insieme dei comportamenti è il segreto. Il benessere passa si dalle abitudini alimentari ma anche dal movimento e dal pensiero.
Allacciandoci all'articolo Superfood: i flavonoidi antociani in cui parlavamo degli antociani, potremmo dire che la salute passa anche dal riscoprire alimenti naturali quali i frutti di bosco, le tisane di frutti e tè, le spezie, variare l'alimentazione e soprattutto mangiare spesso ma senza mai riempirsi troppo. Ecco un segreto che sul medio-lungo periodo determina la qualità della nostra vita, e, come nel caso di Okinawa anche la durata.